Ho volutamente fatto passare qualche giorno dalla maratona di New York corsa da alcuni nostri ragazzi, prima di scrivere un breve commento, per far scivolare via quella sana adrenalina che ci avvolti durante tutto il week end .
Innanzitutto parto da un caloroso ringraziamento alla nostra cara Silvia, la vera artefice del filo diretto che ci ha legato in questa avventura, tra i nostri “eroi” e tutti noi che trepidavamo in attesa di qualche news. Eccezionali i suoi reportage fotografici e gli scritti in cui traspariva un’emozione che ci ha contagiato. Sono sincero, a volte ho provato una sana e comprensibile invidia per non essere potuto essere al loro fianco in questa splendida avventura. Ancora prima della maratona l’aver visitato in lungo e in largo i punti più caratteristici di una metropoli così fascinosa è sicuramente un’enorme arricchimento del proprio bagaglio culturale. Ancora non so se lo spirito di squadra che da sempre vado predicando, sia uscito in questa circostanza, mi auguro di sì, perché cosa di meglio che un settimana a stretto contatto per conoscersi meglio e magari cementare amicizie.
Da Presidente mi permetto di fare ai ragazzi un piccolo rimbrotto: qualche foto in più in cui si sfoggiava con vanto la nostra divisa sociale magari ci poteva anche stare, ma ripeto il mio vuole essere solo una bonaria tiratina d’orecchi. Per il resto mi sono sentito orgoglioso di voi per averci rappresentato in una manifestazione così importante.
Grazie all’istallazione di una fantastica “app” abbiamo potuto seguirvi in tempo reale, soffrire e gioire con voi passo dopo passo. Non entro in merito ai risultati conseguiti che pur molto validi non rispecchiano per intero l’effettivo valore di ogni singolo atleta. Marco per esempio, per la scrupolosità con cui si era preparato e per i test effettuati poteva in una maratona meno “trafficata” e più scorrevole stare agevolmente sotto il fatidico muro delle tre ore, così come Stefano, Roberto C., Roberto A., Massimo, Mario, Claudio e Stefania hanno sicuramente sulle gambe velocità ben più alte in altri percorsi meno duri di New York. Ma ci saranno altre occasioni per tutti voi per migliorarvi.
Un plauso concedetemelo a Stefania, l’unica ragazza del gruppo, che ha stoicamente portato a termine la propria gara soffrendo tantissimo in 4 ore e passa. Grande Stefy mi hai commosso e vedendo quel pallino sulla app che procedeva lentamente e non arrivava mai sotto l’arco del traguardo mi ha veramente coinvolto.
Concludo ringraziando gli splendidi accompagnatori Paola, Silvia, Beppe ed Alex, che hanno a loro modo corso la maratona stando vicino ai loro cari ed emoziandosi in maniera genuina e vera.
Il Pres