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L’occasione mi è stata data dal nostro Marco.

Istigato da un dirompente Claudio, ed ancora in preda all’enfasi delle emozioni regalategli dalla fresca esperienza americana, lanciava per scherzo e senza nemmeno pensarci su troppo, una sfida al miglior atleta varesotto tra i partecipanti a quest’ultima edizione della Maratona di New York.

Bruno, l’atleta più veloce della provincia, con altrettanto spirito sportivo e goliardico ha partecipato attivamente ai nostri commenti sulla pagina facebook della nostra società.
Questa per me è stata l’occasione per conoscerlo meglio.

Mi sono appassionata alla sua storia.
Lui è Bruno Bonicalzi, vive a Gallarate con la moglie e due bellissime bimbe.

Mi ha subito raccontato del suo progetto “7 maratone in 7 continenti”.

Questa sua idea mi è parsa così pazza ma talmente sana da poter far impazzire tutti noi!

Bruno si è prefissato di entrare nel Guinness dei Primati come il primo italiano a concludere il Gran Slam, il “club” che raduna tutti quelli che hanno corso sette maratone in sette continenti.

Quello che mi ha appassionato di più leggendo di lui è stato che nel 2008 si è trovato, proprio come me quest’anno, ad assistere come spettatore alla Maratona di New York. L’esperienza è stata così travolgente per lui, come per me, così che si è detto di volerci tornar l’anno successivo ma da atleta. Eh sì Bruno! è quello che mi sono detta anche io, qui ci devo tornare ma devo stare oltre queste transenne.

Sì perché quando vivi questa manifestazione da spettatore, ma con l’animo dell’atleta, ti senti come un bambino fuori dal cancello di un parco giochi pieno di attrattive strabilianti e colorate con la colonna sonora di urla di gioia e risate.

Complice la travolgete atmosfera newyorkese, ma soprattutto direi grazie alle sue strabilianti capacità, Bruno parte a correre ed in un anno riesce ad arrivare a preparare la maratona per poter partecipare a NY nel 2009 e a chiuderla sotto le 4 ore.

Ed è così che Bruno quest’anno ha corso la sua settima NY Marathon, vantano un record di 2.53.22, ottenuto nel 2011, che su quel percorso è davvero un risultato di tutto rispetto. Marco la vediamo dura, il ragazzo sa il fatto suo!

Quest’anno Bruno, rispetto agli altri 7, aveva un motivo in più per correre. Sulla maglietta ha scritto il numero 5.

5 anni fa al termine della maratona trovò anche le forze per dichiararsi per la prima volta a sua moglie. Incontenibile! Non gli sono bastate le emozioni regalategli dai 42.195 km!

Questo, dice, è stato “Un modo per ringraziarla per il supporto e per il tempo che mi concede per la preparazione”. Dietro ogni runner c’è sempre un compagno o una compagna pronto/a condividere le fatiche della preparazione ed a compiere sacrifici per arrivare insieme a tagliare il traguardo prefissato, così che la vittoria è sempre un po’ di tutte due!

E così, partendo con le emozioni travolgenti della citta che non dorme mai, Bruno l’anno prossimo partirà per questa nuova affascinante impresa, a partire da gennaio 2017 (Dubai) per concludere a marzo 2018 in Antartide. Nel mezzo Milano (aprile), Rio De Janeiro (giugno), Sydney (settembre), New York (novembre) e Marrakech (gennaio ’18).

E magari aggiungendo all’elenco anche il Polo Nord ma a marzo 2019.

Noi di sicuro lo seguiremo sulla sua pagina di facebook tutta dedicata all’impresa “follow Bruno” per tifare anche noi per lui perché quando si tratta di sport e imprese epiche ci siamo!