Ecco km x km il racconto di LORENZ alla 100km del Passatore. Buona lettura e grazie agli autori.
“LA CORSA PIU’ BELLA DEL MONDO”
Io Ferro e “Paquito”
Non so se lo sia davvero ma sul diploma stampato a fine gara oltre tempo medie e passaggi vari c’è scritto proprio cosi la gara più bella del mondo. Il nome della corsa deriva da un Brigante Emiliano che “svolgeva la sua attività” sull’ Appennino Tosco Emiliano, la prima edizione e’ stata disputata nel 1973 questa è la 47ª con il mitico Calcaterra vincitore di 12 edizioni consecutive e un record di 6.25’47” praticamente una macchina. Tutto nasce l’anno scorso all’arrivo del trail del Campo dei Fiori, Ferro mi dice Lorenz ora dobbiamo fare il passatore neanche il tempo di pensarci ed ero già iscritto. Sabato mattina arriviamo alla stazione di S. Calende e con piacevole sorpresa troviamo un altro sette laghi il “Paga” che andava con la moglie a Firenze per un weekend e ci farà compagnia all’andata e al ritorno fondamentale per tenerci svegli. Arrivati a Firenze ritiro pettorale e un lauto pasto due focacce “il panino con il lampredotto abbiamo preferito evitarlo” in riva all’Arno e preparazione indumenti un rito infinito non si e’ mai sicuri di niente cosa portare come vestirsi tra cui scarpe nuove comprate il giovedì sera. Ci avviamo alla partenza ci sono i mezzi ma decidiamo di andarci a piedi due KM tra le bellezze di Firenze vale sempre la pena così facciamo anche “riscaldamento”. Piazza Duomo è strapiena tra turisti che domandavano notizie dell’evento e se ne andavano un po’ increduli e accompagnatori che anche sul percorso chi in bicicletta e chi con pulmini per fare da assistenza formavano un serpentone infinito. Si entra in griglia 3300 iscritti un vero record, comincio veramente a capire cosa sto facendo o almeno lo penso Ferro mi da il cinque e si parte, dopo duecento metri sento che ci chiamano e’ il “Paga” che ci fa un ultima foto e ci da un abbraccio e l’ultima carica. La giornata è veramente calda si parte in salita si suda tantissimo dobbiamo raggiungere Fiesole il panorama è davvero suggestivo Firenze dall’alto è ancora più bella e sembra che ci voglia salutare e tantissima gente sul percorso ci incita . Vi sarete domandati chi è Paquito; tra Fiesole e la Vetta le Croci incontriamo un uomo con un cagnolino al guinzaglio un Jack Russel con dieci centimetri di gambe di nome Paquito. Alla domanda se faceva anche lui il Passatore, il suo padrone ci risponde che non è la prima volta e sempre un metro avanti a lui, scodinzolando si stava facendo i suoi 100 km! Fantastico! Come potete pensare sarà applaudito da tutta la gente sul percorso. Ma veniamo a noi; proseguiamo di buon passo guardandoci intorno. L’appennino è un giardino meraviglioso; olivi, vigne e boschi di un verde intenso a perdita d’occhio e parlando del più e del meno “fondamentale per la mente” si macinano km. Il cielo in lontananza non promette nulla di buono il temporale e’ in aguato sperem, infatti i top runners se la sono presa a secchiate La gente attrezzatissima sul percorso offre di tutto dallo spiedino alla salsiccia noi a malincuore decliniamo gli inviti “mannaggia” Dopo la discesa che porta a Borgo San Lorenzo comincia l’asperita’ piu’ dura la salita che porta al passo Colla 913 mt. Per lo piu’ si cammina le pendenze sono elevate passiamo il cartello che indica che abbiamo fatto la prima maratona ancora 6 km forse i piu’ duri intanto leggiamo i vostri messaggi che arrivano e soprattutto le parole del Mitico Libe ci danno una carica incredibile, ricordo le sue parole mi disse Lorenz del Passatore il piu’ bel ricordo che ho e’ il rumore del ruscello e il verde dei boschi al passo Colla ho socchiuso un attimo gli occhi e ho avuto le stesse sensazioni. Ferro e’ alle prese con i video e puntualmente la Clo gli fa sapere di togliere il dito davanti allo schermo, arriviamo al passo e’ buio qui c’e’ il cambio indumenti purtroppo la mia sacca va persa ho solo una termica nel mio zainetto Ferro mi da uno smanicato antivento e dopo 20 minuti si riparte per una discesa lunghissima che mette a dura prova le nostre gambe ci si mette anche il tempo comincia a piovere. Un dubbio pero’ ci viene ci sono molte auto posteggiate a ridosso del bosco nel buio a fare assistenza ad amici e parenti per cambio indumenti o ristori se qualcuno vuole salta su e via per qualche chilometro, un dubbio che trova conferma perche’ oramai si viaggiava da ore piu’ o meno con le stesse persone e soprattutto allo stesso ritmo ma volte ci vedevamo sfrecciare atleti che sembravano fare un cinquemila piuttosto che una 100 km ma non importa noi facciamo il nostro. I ristori sono ben forniti ma dopo tante ore a bere liquidi di ogni genere lo stomaco comincia a reclamare cosi si comincia con i caffe’. Intanto vediamo sul telefono che la Clo con un tempismo formidabile aggiorna i passaggi ai cancelli. Tra il 65 km e 80esimo sara’ il sonno ma soprattutto la consapevolezza di di avere fatto si tanti km ma anche che ne mancano ancora tanti entriamo un po in crisi , Paquito intanto continua imperterrito con il suo collare verde fluorescente, ai ristori una ciotola di acqua un pezzetto di mortadella gli faccio una carezza e riparte c’e’ una scena che merita di essere raccontata a un certo punto il suo padrone si ferma per un bisogno fisiologico Paquito lo guarda come se cercasse la sua approvazione e anche lui alza la gambetta e …. Da non credere. Si procede tra corsa e camminata veloce e’ un serpentone che illumina le strade non si e’ mai soli il cartello dei 90 km a Brisighella produce in noi un sussulto dico al mio compagno manca tanto quanto una gara del piededoro e’ un lungo rettilinio fino al cartello dei 97 km, dopo una curva Ferro mi guarda e comincia a fare l’andatura be ragazzi non so dove abbiamo trovato la forza ma quei ultimi 3 km sono volati a una media inferiore a 5 minuti al km e superando piu’ di 50 concorrenti “tra cui Paquito” Ci siamo entriamo in piazza a Faenza il tabellone dell’arrivo ci scandisce il tempo qualche applauso e arriviamo a braccia alzate 13.44’.54” ma solo per la cronaca no ce ne frega piu’ di tanto do un abbraccio e dico grazie al mio amico perche’ senza lui questa follia non l’avrei ma fatta, e’ finita un po’ di emozione una lacrimuccia metto la medaglia al collo e dico abbiamo fatto la corsa piu’ bella del mondo ora ne ho la certezza. Per la cronaca subito dopo e’ arrivato Paquito festeggiato spero che abbiano dato una medaglia anche a lui ma forse preferisce una salsiccia. Da veri atleti ci spariamo una birra non se ne poteva piu’ di coca cola e integratori e’ veramente FINITA !
Abbiamo voluto raccontavi il nostro Passatore io e Ferro perche’ a volte un po’ di “follia” e l’amicizia fa miracoli senza di voi che a casa ci avete seguito caricato e spronato sono sicuro che sarebbe stato tutto piu’ difficile e sicuramente non cosi’ bello ora sapete che nulla e’ impossibile ed e’ bello provarci.
Un Ringraziamento speciale al Mitico Libe per le sue parole a Cecco che ha condiviso con le sue telefonate fino al mattino “fondamentali” la nostra corsa alla Clo rasserenante nei suoi messaggi e con tutti quelli che anno perso la notte per noi Grazie a ogni singolo atleta della Sette Laghi un po’ di Passatore e’ anche vostro GRAZIE GRAZIE
Il Lorenz e il Ferro